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LA SCELTA DEL NOME "FRANCESCO"

«Vi racconto perché ho scelto il nome Francesco»

L'emozionante incontro di Papa Bergoglio con i giornalisti di tutto il mondo che hanno seguito i giorni impegnativi della rinuncia di Benedetto XVI e del conclave. «Dovresti chiamarti Adriano, perché Adriano VI fu un riformatore, bisogna riformare». «No, no: il tuo nome dovrebbe essere Clemente». «Ma perché?». «Clemente XV: così ti vendichi contro Clemente XIV che ha soppresso la compagnia di Gesù». Scambi di battute alla fine del conclave, che papa Francesco

ha raccontato con tono scherzoso questa mattina incontrando seimila giornalisti provenienti da tutto il mondo nella sala Nervi. Piccole note papali su quanto è accaduto nella Cappella Sistina, ma soprattutto la spiegazione della scelta

del nome Francesco: «Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!», e San Francesco di Assisi ne è l’emblema.

Il papa ha narrato nei dettagli come ha maturato questa decisione mentre lo scrutinio, ormai con evidenza, lo designava sul soglio di Pietro. Nella Sistina accanto a lui stava seduto l’arcivescovo di San Paolo, il cardinale Hummes,

un suo grande amico. «Quando la cosa è diventata “pericolosa” – è il racconto di papa Francesco –, lui mi confortava.

E quando i voti sono saliti a due terzi, c’è stato il consueto applauso, perché è stato eletto il papa, egli mi ha abbracciato, mi ha baciato e mi ha detto: non dimenticare i poveri». Quella parola gli è rimasta in mente – «i poveri, i poveri…» –,

e poi ha pensato alle «guerre», e mentre lo scrutinio proseguiva (e qui si deduce che i voti per Bergoglio sono andati

ben oltre i 77 necessari), il nuovo papa ha messo in relazione quelle idee a Francesco D’Assisi, «l’uomo della povertà, della pace, un uomo che ama e custodisce il creato».

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